Come tradizione vuole, dopo aver festeggiato la Pasqua, alzi la mano chi, a Pasquetta, non organizza una scampagnata.
Per tanti è il giorno della gita fuori “porta”. La “gita fuori porta” è un’espressione che risale a un’epoca in cui le città erano circondate da mura con porte che ne delimitavano l’ingresso e l’uscita. Tra le cose da fare il picnic sull’erba il pranzo al mare o una bella grigliata nel parco sotto casa, in giardino o in terrazza, qualunque sia l’occasione e la modalità, si tratta di un pranzo realizzato da piatti semplici e sfiziosi e facili da trasportare, e con la gioia di passare una giornata all’aria aperta con amici e parenti facendo una scampagnata in allegria, meteo permettendo.
Il mio lunedì di Pasquetta è un picnic gourmet in terrazza, con il cesto delle delizie dubbiosa del meteo, e per evitare il traffico lungo le strade, mi trasferisco sulla mia terrazza, ed ecco alcune idee per organizzarlo. Del resto il mangiare all’aperto è un’usanza che si perde nella notte dei tempi, e il suo curioso nome derivare da due termini del francese arcaico, non certo nobilitanti, ovvero “pique” (prendere, rubacchiare) e “nique” (cosa di poco conto). Si riferiva infatti a uno spuntino che non poteva considerarsi come pasto, che all’epoca era un vero “pasto”. Nonostante la mia location sia “comoda” non manca il tradizionale cestino di vimini, foderato con la stoffa e ha tasche e cinghie per contenere e bloccare piatti, bicchieri e posate. Il mio consiglio è di preparare piatti da mangiare freddi e facili da trasportare. Sono da abolire i soliti piatti da asporto visti e rivisti, del resto è pur sempre un giorno di festa. Via libera allora alla vostra fantasia, non c’è una regola precisa, ci si può sbizzarrire tra panini curati come ad esempio il club sandwich al pollo ed insalata, il toast con pollo, torte salate a base di pasta sfoglia, farcite con verdura e ricotta, o la classica frittata di spaghetti e l’immancabile insalata di pasta o di riso o il cuscus, veg alla menta con primo sale, un mix di sapori freschi e delicati, scarpazzone emiliano, la focaccia ripiena con mordatella, e tanti dolci golosi. Anche per la mise en placesur, i dettagli fanno la differenza: non dimenticate i fiori!




