Mai come in questi ultimi anni si è sentito parlare di Food Design.
In sintesi, la disciplina del design industriale che “si occupa dell’ideazione e progettazione di alimenti, o parti di prodotti alimentari complessi” secondo forme esteticamente valide e innovative.
In realtà il Food Design rappresenta molte cose, tra cui ovviamente la presentazione di piatti e pietanze, ma anche all’ideazione di oggetti che migliorino il rapporto tra uomo e cibo.
Dal packaging, piatti e posate, dai mille modi di riporre gli ingredienti a casa propria, alle soluzioni di stoccaggio, fino al vero e proprio design di nuove forme di convivialità.
Con esso è nato un modo nuovo di vivere il cibo. Da sempre per noi “umani” il masticare e il mangiare sono attività primordiali e sostanziali per il mantenimento. Il cibo è in ricerca e continua sperimentazione; dalla cottura, all’abbinamento con altri ingredienti per finire con l’estetica. La cucina si trasforma in arte, l’arte si fa contagiare da quello che il cibo rappresenta, dai suoi odori e dai sapori, da un modo nuovo di gustarlo, anche da asporto. Resta alla fine sempre lui il vero e unico protagonista, il cibo. Come piacere, energia, linguaggio. Solido, liquido, caldo, profumato, speziato.





